domenica 18 aprile 2021

15 anni dal trapianto da donatore, olè.


Un compleanno speciale, quello del trapianto di midollo osseo allogenico per curare il Mieloma. Oggi, sono passati quindici anni da quando le cellule staminali della mia donatrice mi hanno riconsegnato alla vita. Questa data di rinascita non è indicata su nessuna carta di identità ma solo sul mio refertone.

In questi anni ho potuto dapprima apprezzare come essere vivi sia meraviglioso e poi capire, a distanza di tempo, cosa mi sarei perso se il destino avesse deciso in un altro modo.

Mio figlio era venuto al mondo qualche mese prima, tra il primo e il secondo autotrapianto.
In pratica, così, "Sono nato dopo mio figlio" che è anche il titolo del libro che ho scritto per raccontare il mio rapporto con questa malattia.
Il 18 aprile 2006 nascevo, all'Istituto dei tumori di Milano, la seconda volta. Una fortuna che pochi hanno potuto avere.

Da quel periodo la mia vita e la mia visione degli altri è cambiata molto, ho imparato molte cose e conosciuto molte persone che hanno sofferto (le quali avrebbero molto da insegnare al mondo). Come diceva Alberto Fortis: " Vincenzo io ti ammazzerò perché non sai soffrire".

Molti "sani", al contrario, non hanno capito che non doversi preoccupare di conservare la propria salute è quello che permette loro di fare quello che fanno, e invece alcuni pensano solo a raccontarci quanto sono bravi.
Ho incontrato molte persone, alcune buone altre meno buone. 
Oggi però mi occuperò solo della prima categoria, ovvero di quelle che  mi hanno curato, di quelle che mi hanno dato affetto, di quelle che mi hanno aiutato a far crescere il miei progetti. 
E in questo periodo ne ho in pista davvero di interessanti.
Ma cominciamo dalle persone.
Gli affetti:
Le mie famiglie,
Lorenzo che è cresciuto e mi ha dato tutto e fatto capire cosa sia la vita che prende forma, sono cresciuto insieme a lui, siamo quindi quai coetanei.
Ida che non ha mai mollato e ci ha curato entrambi.

Chi mi ha curato:
Proprio in questi giorni ho risentito i due medici che più mi hanno seguito e questo mi ha fatto un piacere enorme e dato una forza altrettanto grande:
Vittorione (il mio ematologo per 15 anni, anche da prima del trapianto da donatore)
Raffaella (la mia ematologa che era con me quel 18 aprile del 2006, che mi ha attaccato la sacca con la vita). 
Entrambi sono diventati parte della mia famiglia, come se fossero dei miei fratelli.
Giulia, l'ematologa che mi segue ormai da un paio d'anni è entrata in punta di piedi nel mio mondo. Si occupa molto anche delle mie domande come sto e su tutto quello che succede intorno al Mieloma e, come succedeva con gli altri ematologi, quando finisco il nostro colloquio periodico, mi lascia sempre con un sorriso che mi fa sentire bene. 
Provo un affetto fuori misura anche per tutto il personale dell'ematologia dell'istituto: mi hanno salvato la vita.
 
I progetti:
Sul libro ho fatto dei passi in avanti, ho affinato il testo sulla base dei feedback ricevuti dagli amici che lo hanno letto e, al contempo, ho avuto qualche colloquio interessante (e promettente).
Altre due mie due passioni sono tornate a cercarmi: Il Milan e Milano. E vediamo anche da qui cosa uscirà.
Sto cercando di portare avanti anche un progetto in cui la testimonianza degli ex pazienti aiuti a migliorare il mondo che circonda i malati oncologici  (relazioni, servizi, informazioni, sentimenti etc..)

Un altro evento positivo è stato il vaccino.
Aspetto il prossimo controllo, perché c'è sempre un prossimo controllo.

Non bisogna, però, smettere di pensare al futuro; nuove cure arriveranno, rispetto a quando è successo a me c'è stata una rivoluzione negli approcci terapeutici. Abbiate quindi fiducia nei vostri medici ai quali dovete chiedere tutto e insistere affinché i vostri dubbi vengano risolti (so benissimo che ci sono domande che non si fanno per paura della riposte); confrontatevi con gli altri pazienti sempre con un po' di senso critico. 

I social network sono una miniera in cui si possono trovare persone molto interessanti e anche degli amici, ma bisogna fare molta attenzione alla selezione. Io ho trovato delle figure eccezionali.

La mia personale ricetta per sopravvivere alle inquietudini, alla paure, ai demoni del Mieloma è composta da questi tre ingredienti, facciamo quattro:

Medici Bravi
Affetto 
Culo
Fiducia.


Vi voglio bene fratelli

Salute e Pace

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