venerdì 27 maggio 2022

Controllo ok: meraviglia e gioia






Per l'ennesima volta sono andato all'Istituto, con il mio pacco di carte, impegnative, referti, certificati.
Tutta roba che alla fine della visita diventa vecchia.  Lo so benissimo, ma me la porto lo stesso, come la coperta di Linus. 
Serve a ricordarmi il motivo per cui oggi sono qui: il controllo. 
Ogni volta è speciale, ma questa volta di più.
L'infermiera mi riconosce, tira fuori il mio libro dal cassetto e, emozionata, mi chiede dedica e firma. Non me lo aspettavo. 
Il piacere che provo è grandissimo, non perché sono io l'autore, non è una roba di ego. 
No, provo piacere perché lei è sempre in mezzo alle persone con il Cancro e con il suo lavoro le aiuta.
Poi è il mio turno, la dottoressa mi chiama, luminosa come sempre Giulia mi dice che gli esami sono a posto, anche la visita va bene. 
Sono stravolto dal caldo, e lei mi dice: "il tuo libro sta aiutando i pazienti. Quando vengono qui mi chiedono se la Giulia del libro sono io. E io dico di sì che sono io". 
In quel momento penso, scrivere e pubblicare un libro cui tieni è bellissimo, sapere che puoi aiutare qualcuno è ancora meglio. Nella mia testa ringrazio le decine di persone che si sono date da fare per salvarmi la vita dentro questo ospedale.

Questa è la copertina del mio libro che potete trovare qui https://www.amazon.it/figlio-Vivere-mieloma-cancro-inguaribile/dp/8831984896

La mia meravigliosa ematologa è timida e per questo le voglio ancora più bene. 
È la sua voce, che dice "tutto a posto, torna dicembre", a regalarmi la felicità di un attimo coltivato per mesi, con gli esami strumentali e quelli del sangue. 
Poi tutto si compone e io mi emoziono quando ho in mano il mio referto.
Questo succede sempre anche se, dopo 16 anni, dovrei essere abituato. 
Ma alla felicità, visto che viene dopo la sofferenza, non ci si assuefa mai.
Sono fortunato, lo so; non per tutti va così. Io mi sono impegnato, ma tutti si impegnano.
A volte, però, basta una parola detta da qualche testa di cazzo a incrinarmi l'umore.
Ci casco sempre come un fico maturo. 

Sono in tanti che mi cercano, ma non per recensioni, presentazioni, firma copie, no mi cercano i pazienti per chiedermi dei consigli, per chiedermi qual è stato il mio percorso. I miei canali sono sempre aperti a queste richieste. A volte basta solo un piccolo consiglio, poiché non sono ematologo non so dare tutte le risposte. 

E' stata una settimana incredibile con lo scudetto rossonero (la cui gioia ho condiviso con i miei amici) e poi la visita e il controllo che mi hanno fatto lievitare da terra. 
Per entrambi ho avuto una tensione incredibile che, poi, si è sciolta.
C'è anche il lavoro con le sue ansie e le sue piccolezze, i suoi non detti, la sua fatica, ho sentito tutto sulla mia pelle. La fatica, la sofferenza quotidiana, fino arrivare al momento di gioia e di felicità provocata dallo sguardo nell'ambulatorio. Lo stare bene che non vuol dire avere vinto, non ho vinto niente, solo so che i mie esami sono a posto, non ho coppe da alzare, al massimo una foto in cui sorrido. Sulle carte rimane il monito a non fare sforzi e a non subire stress emotivo.

Un abbraccio a tutti i  fratelli in terapia, un abbraccio a chi non ce l'ha fatta, un evviva per chi ha buoni risultati.
State vicino a chi ne ha bisogno.
Vi voglio bene 
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Cosa posso fare?
Tutto quello che voglio è essere vicino a te
Cosa posso fare?
Tutto quello che voglio è essere vicino a te
Cosa posso fare?
Tutto quello che voglio è essere vicino a te
Cosa posso fare?
Tutto quello che voglio è essere vicino a te

Cosa posso fare?
Tutto quello che voglio è essere vicino a te
Cosa posso fare?
Tutto quello che voglio è essere vicino a te
Cosa posso fare?
Tutto quello che voglio è essere vicino a te
Cosa posso fare?
Tutto quello che voglio è essere vicino a te

(Next to you, The Police)