Sono passati quasi 21 anni dalla diagnosi di #mieloma e 19 dal trapianto da donatore che mi ha salvato la vita e non so nemmeno più a che numero di controlli sono arrivato (ma sono tantissimi).
Anche questa volta è andata bene.
Grazie alle app posso vedere i risutati degli esami in anticipo rispetto al giorno della visita. Conosco, oramai, quali sono le righe da guardare su referto e tutto era a posto. Così mi sono presentato davanti ai dottori consapevole che la visita sarebbe stata un commento ai miei valori,
Questo giro è stato molto faticoso, più faticoso del solito. Forse è l'età, il prossimo compleanno sarà l'ultimo con il 5 davanti e il primo con il metabolismo rallentato.
La felicità di sentirmi dire che sto bene però è sempre la stessa, anzi è aumentata. E i miei meravigliosi medici lo sanno.
Va bè c'è il colestorolo un po' alto ma me ne farò una ragione, ho comprato subito l'integratore.
La sala d'aspetto sempre affollata è un bagno di realtà, conosco tutto e ricordo i momenti che ho trascorso là dentro. Attese interminabili, ansie divoranti, tempo immobile.
All'Istituto dei Tumori ritrovo il senso di tutto, mi rimetto in bolla con la vita, mi depuro dalle cazzate sul coraggio, sulla volontà, sulla storiella che siamo noi che decidiamo come sentirci, sui sensi di colpa che la società ci mette sulle spalle per farci sentire sempre in debito con qualcosa o con qualcuno.
Coraggio, forza di volontà, fatica, buchi, chemio, sofferenza, ansia la sentono tutti, io sono stato fortunato, la differenza purtroppo è tutta lì.
Adesso tutto è cambiato, le terapie sono miglioratissime e in tanti possono avere una qualità della vita e una speranza di cura che io non mi sarei potuto nemmeno immaginare. La ricerca lavora affinché il peso della fortuna si riduca sempre di più.
Ad abbracciare me e tutti coloro che sofforno in via Venezian è Milano, la mia città, di cui ho parlato nel mio libro Milano in tutti i sensi, Laurana editore. La sua forza, il suo starmi vicino sono stati un elemento della cura. Lo potete trovare Qui
Insieme a Milano un enorme importanza l'hanno avuta la mia famiglia e i miei amici di Patologia (addirittura per me sono come fratelli e sorelle) e di tutti i giorni.
Dice un
proverbio dei tempi andati:
“Meglio soli
che male accompagnati”.
Io ne so uno
più bello assai:
“In
compagnia lontano vai”.
Dice un
proverbio, chissà perché:
“Chi fa da
solo fa per tre”.
Da questo
orecchio io non ci sento:
“Chi ha
cento amici fa per cento”.
Dice un
proverbio con la muffa:
“Chi sta
solo non fa baruffa”.
Questo, io
dico, è una bugia:
“Se siamo tanti si fa allegria”.(Gianni Rodari)
Donate per la ricerca.