martedì 14 ottobre 2014

Noi e gli altri

Cari fratelli, 
Non mi è capitato spesso, ma ogni tanto ci ho pensato. Quale potrebbe essere una frase che mi piacerebbe fosse scolpita nella pietra? La risposta è molto semplice 

"L'immunofissazione non evidenzia bande di precipitazione a livello di nessuno degli antiseri anti catene pesanti né di quelli anti catene leggere" 0.75

Mi rendo conto che letta così è appena appena criptica, la traduzione è invece meravigliosa: sto bene e gli esami del controllo per il Mieloma vanno bene. Il numerino indica il rapporto tra le free lite chain, un altro indicatore fondamentale. 

Da un referto non si può volere di più. E anche la visita con i miei medici ha confermato la situazione positiva

I giorni precedenti sono sempre fuori dall'ordinario, in testa si affastella tutto. Il pensiero è uno solo: sperare di rileggere quella frase che ho scritto sopra.

Affrontavo questo giro subito dopo essere intervenuto al seminario dell'AIL sul mieloma. 
Dal palco dove hanno parlato i medici sono tornato nella sala d'aspetto insieme agli altri pazienti. Uno di loro mi ha anche riconosciuto. Il confronto con gli altri è fondamentale, sia per cercare di dare un contributo a chi se la sta vedendo non troppo bella sia per avere la misura di quanto mi è accaduto.

Ogni volta che torno in ospedale per il controllo ripercorro un sentiero fatto centinaia di volte, seppur negli ultimi anni con una frequenza più ridotta. Ho tutto stampato nella mia memoria, meglio di una sim card.

E ogni volta non smetto di ammirare chi lavora in quell'ospedale, chi aspetta in quell'ospedale, chi coltiva la speranza in quell'ospedale, chi prepara i caffè in quell'ospedale. I genitori e i figli che accompagnano i loro cari danno la misura dell'affetto, della sofferenza e della voglia di venirne fuori. E' difficile ma ci si può riuscire.

I cambiamenti sono impercettibili ma ci sono, l'ultimo è l'iniettorato che ha cambiato nome, ora è la "Sala terapie". 

Quei muri, quelle stanze, quei vetri, quei bagni, quei camici, quei volti, quelle parole sono lo specchio della verità. 
Il paziente oncologico non può mentire né a sé stesso né agli altri. Entrare lì, varcare l'ingresso automatico ti porta in un cerchio dove tutti devono essere leali. 
L'unica bugia ammessa è la parrucca per chi si trova senza capelli.

Ecco, mi sono riappacificato con la verità, e mi sono allontanato dalle menzogne, dalle bugie con cui mi sono trovato a confronto in quest'ultimo periodo, pieno di inquietudine e di rabbia. 

Ci sono stati i sommersi e i salvati, e ancora oggi, a volte, ci sono. 

Finisco con qualche riga da Shakespeare, ovvero l'inizio dell'orazione funebre di Marco Antonio in onore di Giulio Cesare appena ucciso da Bruto e Cassio.
Il testo smonta pezzo per per pezzo le argomentazioni Bruto.
Potenza retorica allo stato puro. 

Amici, Romani, compatrioti, prestatemi orecchio; io vengo a seppellire Cesare, non a lodarlo. 
Il male che gli uomini fanno sopravvive loro; 
il bene è spesso sepolto con le loro ossa; e così sia di Cesare. 
Il nobile Bruto v'ha detto che Cesare era ambizioso: se così era, fu un ben grave difetto:
e gravemente Cesare ne ha pagato il fio.
Qui, col permesso di Bruto e degli altri - ché Bruto è uomo d'onore; 
così sono tutti, tutti uomini d'onore - io vengo a parlare al funerale di Cesare. 
Egli fu mio amico, fedele e giusto verso di me: ma Bruto dice che fu ambizioso; e Bruto è uomo d'onore. 
Molti prigionieri egli ha riportato a Roma, il prezzo del cui riscatto ha riempito il pubblico tesoro: sembrò questo atto ambizioso in Cesare? 
Quando i poveri hanno pianto, Cesare ha lacrimato: l'ambizione dovrebbe essere fatta di più rude stoffa; eppure Bruto dice ch'egli fu ambizioso; e Bruto è uomo d'onore. 
Tutti vedeste come al Lupercale tre volte gli presentai una corona di re ch'egli tre volte rifiutò: fu questo atto di ambizione? Eppure Bruto dice ch'egli fu ambizioso; e, invero, Bruto è uomo d'onore. 
Non parlo, no, per smentire ciò che Bruto disse, ma qui io sono per dire ciò che io so. 
Tutti lo amaste una volta, né senza ragione: qual ragione vi trattiene dunque dal piangerlo? O senno, tu sei fuggito tra gli animali bruti e gli uomini hanno perduto la ragione. Scusatemi; il mio cuore giace là nella bara con Cesare e debbo tacere sinché non ritorni a me.

Quanti Bruto uomini d'onore abbiamo conosciuto?
E quanti che ne abbiamo conosciuti che sapevano qualcosa e hanno taciuto (la banalità del male è, a volte, impressionante).

Per chi vuole ascoltarlo ecco il link alla lettura di Vittorio Gassman http://www.youtube.com/watch?v=dF1MZP1Z2OY

Come sempre grazie a tutti quelli che mi sono stati vicino e che mi vogliono bene.



Vi voglio bene.




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