venerdì 17 dicembre 2021

anche stavolta è andata bene

Anche questa volta è andata. 

Controllo superato. Sono passati 15 anni e mezzo dal trapianto. Ho rivisto la mia ematologia sempre sorridente e ho compiuto il rito del cioccolato. A ogni Natale porto una scatola di cioccolatini all'ambulatorio e una al reparto. È un atto che compio con il cuore per chi è lì con il compito di dare sempre una risposta, di non lasciarlo mai solo e di salvargli la Vita.
Come dice il Talmud
 chi salva una vita salva il mondo intero 

Ogni controllo è diverso dal precedente. Cambiano le situazioni e quello che ci accade intorno. 
Questa volta è arrivato dopo la pubblicazione del mio libro sull'esperienza con il mieloma. Parlo di esperienza e non di testimonianza, parlo di un vissuto che diventa collettivo quando senti gli altri  - e sentire lo intendo in modo sensoriale e non uditivo. 
Sono gli altri pazienti che costruiscono la tua esperienza, con la loro presenza, con la loro sofferenza, con la loro lotta. C'è chi ce la fa e chi non ce l'ha fatta. Ci ha provato, ha messo tutto se stesso, ma non c'è più. E nell'esperienza rientrano i fratelli che c'è l'hanno fatta e i fratelli che non ce l'hanno fatta. Che hanno sofferto, che hanno sperato, che sono stati amati. 
Il mio libro è anche, e soprattutto, per loro. 
La testimonianza è invece quello che ho vissuto io, sulla mia pelle. Pelle che brucia a ogni controllo, pelle che si rinnova, pelle che ho salvato. 
Tutto quello che ho scritto nel libro, e per il quale ci ho messo 10 anni, oggi l'ho rivissuto in mezz'ora all'istituto dei tumori.
 L'ambulatorio, il reparto, le persone, i dottori, gli infermieri, odore del conservante delle cellule, del disinfettante, dei buchi, delle pompe, dei flaconi, della stanchezza, della volontà, del culo: sono lì nel mio cervello. 
Oggi ho schiacciato il bottone e tutto è ripartito, condensato come un time lapse; solo che, per fortuna, il finale adesso lo conosco già.
Ci sono poi altri bottoni che, se li schiacci, ti portano da un'altra parte, divertente, appassionante, di fratellanza, di colori 🔴⚫, e ti senti in un ambiente protetto e libero allo stesso tempo, dove non esistono differenze. È la mia chat, il mio club che mi sostiene. E anche se a prima vista può non sembrare "c'è anche gente valida".
Finisco dicendo due cose: ci vuole culo e esprimo il bisogno fisico della gratitudine, dell'affetto (come una vecchia canzone di Finardi) e di amicizia.
Grazie
#dontgiveupthefight
Donate per la ricerca
Donate il midollo osseo
Comprate il mio libro 😉

Mi piace guardare e fotografare
Cogliere una immagine da fissare
Perché se dal futuro voglio avere dell'affetto
Devo imparare a vivere il presente con rispetto
E non mi piace chi mi dice di portar pazienza
Chi si fa strada con la violenza
E chi sta lì dietro alla sua fede
E non dubita mai di ciò che crede

(E. Finardi Affetto)

Nessun commento:

Posta un commento