venerdì 31 maggio 2024

La fatica prima della gioia

Oggi, ancora una volta, ce l'ho fatta. 
Ho chiuso il giro dei controlli. 
È tutto a posto.
Le parole hanno un peso enorme, il peso del verdetto. 
Non mi aspettavo sorprese ma l'ansia, l'inquietudine riaffiorano ogni volta che devo andare all'istituto dei tumori.
Non mi sono mai abituato, dopo tanti anni, né alla fatica né alla bellezza delle parole che vedo scritte sul referto.
Sono cintura nera di controlli, ma ognuno è come se fosse il primo. Ognuno quando finisce mi fa sentire bene, perché i medici mi dicono che sto bene.
Sono stato molto fortunato, ho sofferto tantissimo, ma tutti soffrono, tutti i pazienti (e i loro affetti) conoscono le fatiche dell'attesa, la gioia per una buona notizia, la disperazione per una cattiva.
Bisogna cercare di mantenere la calma, essere lucidi nel fare le domande, fidarsi nei medici.
I farmaci sono molto migliorati e i trattamenti che, quando è accaduto a me, sembravano fantascienza, oggi sono accessibili a tutti.
Per affrontare una malattia come il mieloma bisogna avere e trovare molta energia, bisogna avere e trovare molto supporto.
Dobbiamo essere pronti a ricevere la fortuna, seguendo le indicazioni, capendo quello che ci accade, facendo sacrifici, essendo umili davanti al mondo. 


Quando è il momento ho consapevolezza anche di un'altra cosa in misura più intensa e cioè che mi hanno salvato la vita e che la mia gratitudine verso chi mi ha aiutato è immensa.
Allo stesso tempo, mi rendo conto di quanti non possano capire questo mio sentimento perché presi da altre cose, ad esempio ci sono quelle persone che trattano gli altri con disprezzo e non si rendono conto della fortuna che hanno a stare bene.  
Avrei preferito non dover affrontare il cancro e dedicarmi di più alle cose che mi piacciono. Ho conosciuto tutta la gradazione dell'umanità, da quella più putrida, fatta di persone squallide, a quella meravigliosa di chi si è presa cura di me.
Per qualche giorno mi godrò questa sensazione, almeno fino al mio compleanno che sarà tra qualche giorno. Poi, inesorabilmente, il pensiero tornerà al prossimo giro perché il mieloma non ti abbandona mai; ma ci sarà anche spazio per belle cose che mi circondano, tra cui l'affetto e l'amicizia.

Grazie a Milano.
Grazie all'istituto dei tumori.
Grazie a chi mi vuole bene.

A tutti auguro di riuscire a esaudire i propri sogni e i propri desideri.

Il mio libro SONO NATO DOPO MIO FIGLIO ed. Laurana lo trovate qui


1 commento:

  1. Grazie mille. Sonon in remissione senza farmaci da un un anno. E dal 2007 che lotto con coraggio , pazienza e forte fede. Auguro a tutti/e una buona vita nonostante tutto.

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