Milano 2004
nel 2006 dopo il trapianto da donatore |
Oggi 2021 |
Marco ha una vita piena, una vita felice, si è sposato da poco con la donna che amava e con cui ha fatto progetti. Tutto scorre liscio sino al giorno in cui, sulla testa, sente un bozzo, un rigonfiamento. Va al pronto soccorso e, dopo una tac, si accorgono che quel bozzo è una massa che ha corroso l'osso della teca cranica. Viene operato e scongiurato il pericolo di un tumore al cervello, il vetrino in sala operatoria, poi confermato dall'esame istologico, è una sentenza: Mieloma Multiplo, un cancro del sangue con una mortalità elevata. La notizia era da far gelare le vene.
Nonostante la diagnosi infausta Marco e a sua moglie decidono di provare ad avere un figlio prima di iniziare la chemioterapia (che rende infertili) e di congelare i gameti.
La finestra temporale è stretta ma, incredibilmente, il test di gravidanza alla fine è positivo.
Le incognite (la più grande è capire se Marco riuscirà a conoscere suo figlio) sono molte ma decidono di proseguire: un vero e proprio atto di coraggio e amore insieme.
La storia procede su due binari: le terapie e il figlio che deve nascere.
I colpi di scena si susseguono, terapie da cambiare (con l'irruzione di nuove strategie terapeutiche: due autotrapianti e un trapianto da donatore non consanguineo), medici da conoscere, ricoveri e ricerca di un donatore di midollo osseo compatibile per fare il trapianto che può salvargli la vita.
Il bimbo nasce tra un autotrapianto e l'altro, poi si trova anche il donatore nel registro mondiale (una donna americana) perché i suoi fratelli non erano compatibili e così il trapianto da donatore si può fare.
Dopo il trapianto di midollo osseo da donatore le cose volgono al meglio:il cancro va in remissione.
All'Istituto dei tumori di Milano, grazie un'equipe eccezionale, gli hanno salvato la vita.
E ha così il grande privilegio di raccontare cosa c'è dopo, dopo la sopravvivenza, la forza e la fragilità di quella che è un'esperienza incancellabile della sua vita
Questo testo è un inno alla vita, da quella del piccolo che deve arrivare (e poi cresce) a quella strappata al cancro con forza e tanta fortuna. E’ la storia di una vera e propria ri-nascita.
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